Vademecum
contro la violenza

1. Cosa fare per difendermi dalla violenza in caso di emergenza?

In caso di pericolo immediato o di violenza subita rivolgiti alle Forze dell’Ordine, al Pronto Intervento o a un Centro Antiviolenza.

Se non riesci a farlo da sola chiedi a qualcuno di chiamarli per te.

Se puoi scappare porta con te i tuoi figli/e e aspetta l’arrivo delle Forze dell’Ordine.

Numeri utili in caso di violenza:

Carabinieri – 112
Polizia di Stato – 113
Emergenza sanitaria – 118
Onda Rosa – 0784 38883

Antiviolenza Donna – 1522
Numero verde di pubblica utilità del Dipartimento per le Pari Opportunità per l’emersione e il contrasto della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. È attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo.

Le operatrici telefoniche forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale, come ad esempio i Centri Antiviolenza.

2. Che cosa devo fare se ho subito percosse e atti violenti?

In caso di ferite e traumi a seguito di un’aggressione fisica con schiaffi, calci o pugni vai al Pronto Soccorso più vicino e fatti rilasciare un referto dal medico di turno oppure fatti rilasciare un certificato dal tuo medico di fiducia o da qualsiasi altro medico che accerti e documenti l’accaduto, data, ora e circostanze. Sarà una prova scritta molto importante in caso di processo penale.

3. Come posso prevenire la violenza?

– Non sottovalutare mai il rischio che corri e non giustificare comportamenti violenti in nome dell’amore.

– Allontanati dal contesto potenzialmente violento e ricorda di essere prudente.

– Condividi la tua storia con le persone di cui ti fidi per tornare ad essere libera di decidere della tua vita.

– Raccogli e conserva le prove di minacce o stalking (lettere, biglietti, messaggini telefonici, video e foto minacciose, messaggi su Facebook Messenger, mail, orari dei pedinamenti, ecc).

Chiedi aiuto ad un Centro Antiviolenza. Lì incontrerai donne pronte a sostenerti ed aiutarti ad uscire dal tunnel della violenza. Potrai ricevere un sostegno psicologico e/o una consulenza legale gratuita. Non sarai mai più sola. Dalla violenza si può uscire, ci sono riuscite migliaia di donne, puoi riuscirci anche tu.

4. Quali sono le norme e leggi sulla violenza in Italia?

Se hai subito violenza, davanti a te hai diverse possibilità dal punto di vista legale:

a) puoi porgere una querela ai danni del tuo aggressore.
È possibile denunciare una violenza fino a tre mesi dopo il fatto, presentandosi presso la Questura o presso la sede più vicina dei Carabinieri o della Polizia, con una certificazione medica che attesti l’avvenuta violenza.

b) puoi decidere di non denunciare ma puoi comunque allontanare il partner violento.
Puoi rivolgerti a un legale per chiedere al Tribunale un ordine di protezione civile, ovvero un provvedimento con cui il Giudice può ordinare al tuo aggressore:
– di allontanarsi da casa;
– di porre fine alle condotte pregiudizievoli che pone in essere nei tuoi confronti;
– il divieto di avvicinarsi ai luoghi che frequenti o dove lavori.

c) in caso di stalking puoi decidere di non denunciare ma volerti comunque tutelare.
Puoi richiedere al Questore l’ammonimento di chi pone in essere nei tuoi confronti atti persecutori: il Questore, una volta ascoltati i fatti, potrà ammonire lo stalker invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge.

Qui trovi un facsimile della richiesta di ammonimento in cui riportare nel dettaglio i comportamenti persecutori subiti. Ricorda che per le donne vittime di violenza che hanno difficoltà economiche esiste il PATROCINIO GRATUITO.

5. Come sostenere un’amica o conoscente vittima di violenza?

Non è semplice affrontare l’argomento, se sospetti che una donna sia vittima di violenza:

– solleva tu la questione ponendo le domande in modo delicato e senza farle un interrogatorio

– rispetta la sua scelta: se non vuole parlarne dille che se vuole tu ci sei

– ascoltala, prendi sul serio ciò che ti racconta e credile!

– aiutala a capire che non ha colpe perché l’unico colpevole della violenza è chi la commette!

– aiutala a ricostruire la fiducia in sé stessa

– aiutala a tutelare il benessere suo e dei suoi figli/e

– assicurale la massima riservatezza e discrezione

– non giudicarla e evita di imporre consigli su quello che deve fare: sarà lei a decidere!

– sostieni le sue decisioni e stai al suo fianco: dire basta è un atto che richiede tanta forza e coraggio.

Informati sulle caratteristiche e sulle dinamiche della violenza contro le donne. Saperne di più è indispensabile per dare consigli validi.

Raccogli i contatti dei Centri Antiviolenza presenti sul territorio che possono offrirle risposte adeguate e competenti. Potrebbe essere utile darle un opuscolo o alcuni numeri di telefono di pronto intervento (assicurati che li metta in un posto sicuro).

Dalle un sostegno concreto: leggi le informazioni con lei, offriti di accompagnarla in un Centro Antiviolenza la prima volta.

Dalle una mano nella gestione delle difficoltà quotidiane, come occuparsi della casa o dei figli/e.

Rassicurala: per le donne che hanno difficoltà economiche esiste il patrocinio gratuito.

6. Come riconoscere una relazione violenta?

Ripensa alla tua attuale o passata relazione amorosa e rispondi alle domande qui sotto:

– Vuole sempre sapere cosa stai facendo, dove ti trovi e con chi stai?

– Controlla il tuo telefono o accede al tuo account di Facebook, Twitter?

– Ti impedisce di lavorare e/o studiare, o di coltivare qualche hobby?

– Controlla se e come spendi i tuoi soldi, o pretende di gestirli?

– Ti insulta, critica sempre i tuoi comportamenti o scredita tutto ciò che fai?

– È violento fisicamente? Ti ha mai colpito, preso a schiaffi, calci e/o pugni?

– Ti impedisce di mantenere i rapporti con i tuoi amici, amiche, colleghi/e di lavoro e/o familiari?

– Minaccia di fare del male a te e/o alle persone a te care?

Falsità da sfatare

La violenza domestica è presente in contesti familiari culturalmente ed economicamente poveri”

FALSOIl maltrattamento colpisce il 35% delle donne nel mondo, a prescindere da religione o stato sociale. Le classi ricche tendono a denunciare meno per vergogna o per difficoltà ad essere credute.

La violenza è causata da occasionali e sporadiche perdite di controllo"

FALSOLa maggior parte degli episodi di violenza sono premeditati: basta solo pensare al fatto che le donne vengono picchiate in parti del corpo in cui le ferite sono meno visibili.

La violenza domestica è causata dall’assunzione di droghe ed alcol o da problemi psichici”

FALSOAlcolismo e dipendenza non sono mai le cause dirette della violenza. Sostanze o disagi psichici acutizzano il problema ma non ne sono la causa. La maggior parte degli uomini violenti non sono né alcolisti né tossicodipendenti.

Alle donne che subiscono violenza piace essere picchiate, altrimenti se ne andrebbero da casa”

FALSOIn realtà paura, dipendenza economica, isolamento, mancanza di alloggio, riprovazione sociale – spesso da parte della stessa famiglia di origine – sono alcuni dei numerosi fattori che rendono difficile per le donne interrompere la situazione di violenza.

La violenza deve essere mantenuta in famiglia; bisogna tenere unita la famiglia, per il bene dei bambini. I figli hanno bisogno del padre anche se violento”

FALSOGli studi dimostrano che i bambini crescono più serenamente con un genitore solo piuttosto che in una famiglia in cui il padre picchia la madre. La violenza deve venire allo scoperto, è necessario cercare aiuti esterni; i bambini sono più sereni lontano dalla presenza di un violento.

Anche le donne sono violente col partner”

FALSOIn realtà le aggressioni e gli omicidi compiuti dalle donne si verificano per autodifesa e in risposta a gravi situazioni di minaccia.

È la donna a provocare la violenza con il suo comportamento”

FALSONon esiste alcuna giustificazione valida ad atti di violenza.

La violenza non incide sulla salute delle donne”

FALSOLa violenza di genere è stata definita dall’OMS come un problema di salute pubblica che incide gravemente sul benessere fisico e psicologico delle donne e di tutti coloro che ne sono vittime.

La violenza verso le donne è un fenomeno poco diffuso”

FALSOÈ esteso anche se ancora sommerso e per questo sottostimato. Ci sono molte donne che hanno alle spalle storie di maltrattamenti ripetuti nel corso della loro vita.

Solo alcuni tipi di uomini maltrattano la loro compagna”

FALSOIn realtà, come molti studi documentano, non è stato possibile individuare un “tipo” di maltrattante. Razza, età, condizioni socio-economiche o culturali non sono determinanti. I maltrattanti non rientrano in nessun tipo specifico di personalità o categoria diagnostica.