Onda Rosa è un’associazione di donne che ha l’obiettivo di far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza maschile sulle donne.
Siamo donne che si prendono cura di altre donne.
Ci siamo formate sulla problematica delle violenza maschile sulle donne con la metodologia dell’accoglienza delle Case e dei Centri antiviolenza italiani. Una metodologia che fa scuola da trent’anni e che mette la donna al centro della relazione di aiuto, rispettando i suoi tempi, le sue scelte e la sua autodeterminazione.
Onda Rosa
Analizziamo il fenomeno della violenza familiare alle donne come un fenomeno non legato alla psicopatologia, né alla criminalità o al disagio, e neppure ad ambienti familiari con problemi di dipendenza da sostanze. La violenza familiare o extrafamiliare è generata soprattutto dalla disparità di potere che esiste ancora oggi tra uomini e donne.
La nostra metodologia
La nostra metodologia mette al centro di ogni progetto la donna. Non viene avviato un percorso di cambiamento del sé, ma di realizzazione di sé; viene facilitato ciò che, per la donna, è potenzialmente e realisticamente possibile perseguire. Non vengono offerte soluzioni precostituite, ma un sostegno specifico e informazioni adeguate, affinché ognuna possa trovare la soluzione adatta a sé e alla propria situazione.
La segretezza e l’anonimato, capisaldi dell’Associazione, garantiscono alla donna che chiede di essere ascoltata che nulla verrà divulgato in alcun modo.
L’analisi della violenza è quella femminista, ovvero che la violenza si alimenti da una disparità di potere tra uomini e donne, e che i modelli di femminilità e mascolinità che ci vengono insegnati fin dall’infanzia condizionino fortemente il modo in cui viviamo le relazioni affettive, amicali, di lavoro.La metodologia prevede che ogni azione (denuncia, separazione, attivazione dei servizi, ecc.) venga intrapresa solo con il consenso della donna e che si lavori sempre per il suo vantaggio, attraverso una modalità che consenta alla donna di parlare di sé, offrendole la possibilità di credere in sé stessa, secondo i presupposti della protezione, della riservatezza e del non giudizio da parte delle operatrici (il personale è tutto femminile).
La violenza contro le donne e i loro bambini è una violazione dei diritti umani, un crimine penale e noi lo affrontiamo come tale. Lavoriamo esclusivamente con le vittime e mai, in nessun caso, con il maltrattante.
La metodologia di lavoro adottata nel corso di questi anni dall’equipe del Centro implica il superamento di approcci tecnici standardizzati e aprioristici, a favore di un metodo che parte dal dare credito al racconto di chi soffre e dalla fiducia costruita nella relazione.
La metodologia dell’accoglienza (sviluppata nel corso degli anni e validata da tutte le principali organizzazioni internazionali che si sono occupate d’intervento e di standard di qualità nell’aiuto offerto alle vittime di violenza) è basata sul rafforzamento (empowerment) dell’identità della donna e sulla relazione tra donne.
La donna che si rivolge a noi è soggetto agente, è attrice principale del suo percorso di uscita dalla violenza, un percorso che la porta a riprendere in mano la sua esistenza. L’equipe del Centro struttura con lei, e non per lei, un progetto di ridefinizione e riorganizzazione della propria vita; mai ci sostituiamo a lei.
Il tipo di aiuto fornito non è di tipo assistenziale. La sola assistenza infatti, anche se fornisce risposte immediate, lascerebbe la donna in una situazione passiva. Lo scopo della nostra attività è invece quello di aiutare la donna affinché aiuti sé stessa a ritrovare il coraggio e la forza per costruirsi un progetto di vita futura fattivo, concreto, che tuteli la salute psicofisica sua e dei suoi eventuali figli. Un lavoro che parte dall’analisi della propria storia personale, dei sensi di colpa, del vissuto di violenza al fine di riacquistare un livello di autostima e assertività tali che le permettano di gestire e superare le difficoltà.
Da qui inizia il percorso verso l’autodeterminazione femminile, fuori dalla violenza di genere.
Una donna libera di scegliere, forte nella sua identità, capace di un'analisi critica delle relazioni, consapevole delle sue competenze è preziosa per l’intera società.
Il Centro Antiviolenza
Il Centro Antiviolenza è lo strumento prioritario di cui l’Associazione si avvale per prevenire e contrastare la violenza maschile sulle donne.
Per contrasto intendiamo un universo di attività che nel loro complesso sono impegnate a condurre chi ha subito violenza verso la riscoperta della propria identità, del proprio valore, delle proprie competenze, per ritrovare così il desiderio di un nuovo progetto di vita.
È un luogo specifico a favore delle donne vittime della violenza maschile; lavora in rete con i servizi territoriali, non sostituisce e non si sovrappone ad altri servizi.
Possono rivolgersi al Centro Antiviolenza Onda Rosa donne residenti in Sardegna e non, di ogni cultura e di ogni Paese.
La Casa rifugio
La Casa Rifugio è un luogo in cui intraprendere con tranquillità un percorso di allontanamento emotivo e materiale dalla relazione violenta e in cui ricostruire con serenità la propria autonomia. Può ospitare fino a 10 persone e abbiamo cercato di renderla il più confortevole possibile. La donna viene accolta nella Casa dopo essersi rivolta al Centro Antiviolenza, aver iniziato un percorso di uno o più colloqui e aver accettato il regolamento della struttura.
Quando emerge la necessità di essere ospitata nella Casa, alla donna viene descritta la situazione abitativa che incontrerà e viene definito il periodo di permanenza che non dovrebbe superare i 120 giorni. Nella Casa lavorano operatrici esperte che offrono sostegno sia alle donne che ai minori, in un momento di grande cambiamento. Tutte le donne sono invitate ad impegnarsi al massimo per instaurare una buona convivenza con le altre.
Per tutte si tratta di un momento difficile, ma la presenza di più donne che insieme affrontano questo percorso di liberazione dalla violenza rappresenta un sostegno e un incoraggiamento ad andare avanti. Dall’esempio dell’altra si trae una conferma che anche per sé è possibile il cambiamento e l’autonomia.
Figure professionali
Le donne che si rivolgono a noi hanno scelto di porre fine alla situazione di violenza che hanno subito e necessitano di un sostegno concreto a vari livelli per ritrovare in sé stesse la forza e il coraggio per liberarsi da situazioni di violenza che spesso si perpetuano da anni.
Le figure professionali presenti sono:
- operatrici di accoglienza
- psicologa – psicoterapeuta
- assistente sociale
- collaboratrice amministrativa
- educatrici per i/le bambini/e
- avvocate
- ricercatrici/documentariste
- orientatrici professionali
- formatrici e sensibilizzatrici
- progettiste
Formazione e sensibilizzazione
Per incidere sull’aspetto culturale della violenza di genere, Onda Rosa organizza convegni, seminari, mostre, manifestazioni pubbliche, presentazioni di libri e conferenze.
L’associazione svolge inoltre attività di formazione e aggiornamento per operatori socio-sanitari, forze dell’ordine, insegnanti, educatori, magistrati e volontarie; offre inoltre iniziative di sensibilizzazione per ragazze e ragazzi, genitori e comunità.
Tra i progetti più importanti finalizzati a prevenire e contrastare la violenza maschile contro le donne ci sono:
- progetti di orientamento lavorativo
- progetti con donne migranti
- progetti di sostegno alla genitorialità
- progetti di sensibilizzazione
- progetti con bambini vittime di violenza assistita
- progetti con le scuole
- gruppi di auto e mutuo aiuto