Approfondimenti

La violenza di genere nasce da una disuguaglianza di potere tra uomini e donne, radicata nella storia.
Non è vero che colpisce solo donne "deboli": sopportare la violenza richiede molta forza, anche se spesso questa forza viene messa a tacere proprio dalla violenza stessa.

Avere una relazione con chi maltratta non significa esserne responsabili. Nessun tuo comportamento giustifica la violenza che stai vivendo.
La responsabilità è sempre di chi agisce violenza. Non è causata da alcool, droghe, disoccupazione, stress o problemi di salute.

Sportello per donne lesbiche

Onda Rosa accoglie anche donne lesbiche e bisessuali che vivono o hanno vissuto violenza all’interno delle loro relazioni d’intimità. Da più di 30 anni offriamo supporto a tutte le donne, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, conosciamo bene le forme particolari che la violenza può assumere in queste situazioni, oltre alle difficoltà che comporta uscirne.
Dalla nostra esperienza, abbiamo osservato che la violenza nelle relazioni intime tra donne può presentarsi con modalità simili a quelle della violenza maschile contro le donne, come il controllo psicologico e anche quello fisico. Il modello eterosessuale patriarcale, profondamente radicato nella nostra società, si manifesta anche nelle dinamiche delle relazioni lesbiche.

I volti della violenza

La violenza comprende varie forme: violenza psicologica, fisica, economica, sessuale, stalking, spesso diversamente combinate e associate tra loro. Esiste inoltre la violenza assistita (quella subita da figlə che assistono ai maltrattamenti agiti sul genitore),
la violenza istituzionale e la violenza digitale.

Stalking

“mi telefona per insultarmi”
“mi sento in trappola”
“passa sotto casa in continuazione, se non ci sono mi chiama all’infinito dicendo che vuole parlare con il bambino e l’unica cosa che gli chiede è – dove siete, con chi? ”


Indica una serie di atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna che generano stati di ansia e paura e che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità.

La persecuzione avviene solitamente mediante svariati tentativi di comunicazione verbale e scritta, appostamenti ed intrusioni nella vita privata.
Molti partner che hanno maltrattato la una donna per anni, picchiandola e umiliandola, non tollerano che decida di andarsene e di liberarsi dal loro dominio.
Pur di non perdere “l’oggetto” del loro potere, continuano a tormentare la ex con telefonate, la seguono quando esce di casa, le fanno scenate sul luogo di lavoro e sotto casa, la aggrediscono, aggrediscono o minacciano i suoi familiari e tutte le persone che le stanno vicino.

Il momento della separazione e quello successivo sono molto delicati e difficili da gestire per una donna che ha preso la decisione di allontanarsi dal partner violento e richiedono molte energie per provvedere alla propria tutela e a quella delle figlie e dei figli.

Violenza Digitale

“Ha creato un profilo falso con le mie foto e ha scritto cose inventate su di me”
"Mi ha minacciata dicendo che se lo lascio pubblicherà le nostre chat e le foto”
"Ha installato un’app per controllare dove sono, senza che io lo sapessi."
"Mi ha bloccato il telefono e cancellato i numeri delle mie amiche.”


È una forma di violenza di genere che avviene attraverso l’uso di tecnologie, come smartphone, computer o social media, con l’obiettivo di controllare, sorvegliare, umiliare o minacciare una persona.

Una delle forme più gravi è l’uso di app di stalkerware: si tratta di applicazioni spia che possono essere installate (spesso di nascosto) sul telefono per monitorarne chiamate, messaggi, posizione, foto e attività online.
Questi strumenti invadono la privacy e rafforzano il controllo da parte di chi agisce violenza, spesso senza che la vittima donna se ne accorga.

La violenza digitale è reale e può avere gravi conseguenze psicologiche, sociali e legali.

Violenza psicologica

“mi diceva che non sapevo fare nulla, che senza di lui non sarei arrivata da nessuna parte”

“non so quante volte mi abbia detto che se lo avessi lasciato si sarebbe ucciso”

“dopo il parto ero abbastanza robusta, mi schifava e mi chiamava Moby Dick”

Costituiscono violenza psicologica tutti quegli atteggiamenti volti a svalutare la donna, tra cui:

· umiliazioni
· inganni
· offese
· denigrazioni
· minacce di violenza o di morte
· ricatti
· persecuzioni
· intimidazioni
· manipolazioni
· pedinamenti
· danneggiamenti di oggetti o animali
· minacce di violenza a familiari e figli
· minacce di sottrazione dei figli
· minacce di autolesionismo o suicidio
· controllo delle relazioni sociali
· imposizioni di orari di uscita
· reclusione
· restrizioni della libertà tramite divieti
· isolamento

Violenza economica

“non so se abbiamo dei soldi in banca, non l’ho mai saputo”

“era lui che decideva cosa comprare”

“dovevo presentargli tutti gli scontrini”

“lui non si fa mancare niente, ma per me e per i bambini non c’erano mai soldi”

“ricordo che mi si erano rotti gli occhiali e quando sono andata a comprarne un altro paio, all’uscita dal negozio mio marito mi ha detto – e chi li paga? – Io non avevo un lavoro, ho chiesto i soldi a mia madre…”

Si ha violenza economica quando l’uomo estorce alla donna i suoi soldi, la controlla e la priva del suo salario, non le dice quanto guadagna e, anche se guadagna bene, non le dà i soldi per vivere e per mantenere i figli, spende anche somme ingenti senza consultarla e fa debiti a nome suo, impedisce alla donna di cercare o di mantenere il posto di lavoro oppure non le paga l’assegno di mantenimento.

Violenza fisica

“mi ha trascinato per i capelli, mi ha presa a schiaffi e calci”

“mi obbligava a mangiare ciò che non mi piaceva”

“quando litigavamo mi mandava via di casa, a qualsiasi ora del giorno o della notte”

È qualsiasi atto volto a far male o a spaventare; non riguarda solo un’aggressione fisica, che causa ferite, ma anche ogni contatto fisico che mira a creare un clima di terrore. Tra questi:

· spintonare
· tirare i capelli
· sputare contro
· dare pizzicotti
· mordere
· prendere a calci
· schiaffeggiare
· strangolare
· fare ricorso ad armi
· percuotere
· bruciare
· privare di cure mediche
· privare del sonno
· rinchiudere in casa
· buttare fuori di casa

Comprende anche atti violenti contro animali o oggetti personali quali fotografie, vestiti, eccetera.

Violenza sessuale

“entrava dentro al letto, mi svegliava, e mi costringeva ad avere rapporti”

“se mi rifiutavo non mi lasciava i soldi per la spesa o se la prendeva con i bambini”

“mi faceva schifo, pensavo ad altro, altrimenti urlava e mi prendeva a calci”

“mi obbligava a vedere materiale pornografico”

La violenza sessuale consiste nell’imposizione di pratiche sessuali non desiderate anche all’interno della coppia. Comprende la richiesta di atti sessuali non voluti, quali:

· le aggressioni sessuali
· lo stupro
· la messa in ridicolo dei comportamenti sessuali della donna e delle sue reazioni
· il fare pressioni per l’utilizzo o la produzione di materiale pornografico
· la costrizione a rapporti sessuali con altre persone

Violenza Istituzionale

"Mi hanno detto che forse esageravo, che non sembrava una situazione così grave"
"Mi hanno chiesto perché non l’ho lasciato prima, come se fosse colpa mia."
"Mi hanno consigliato di tornare a casa e provare a parlarne con lui."
“Mi hanno chiesto perché ero uscita da sola a quell’ora e quanto avessi bevuto”


Si verifica quando enti o istituzioni pubbliche (come tribunali, servizi sociali, forze dell’ordine, strutture sanitarie) mettono in atto comportamenti o decisioni che danneggiano, colpevolizzano o ostacolano chi ha subito violenza, invece di offrire sostegno e protezione.

Può manifestarsi attraverso:

• mancato ascolto o accoglienza del racconto di violenza;
• giudizi o stereotipi che colpevolizzano la vittima;
• tempi lunghi o ostacoli nei percorsi giudiziari;
• affidamenti condivisi imposti con chi ha agito violenza;
• sottovalutazione del rischio per la donna o i suoi figli.

Questa forma di violenza può causare ulteriore sofferenza e scoraggiare chi cerca aiuto.
è socia di

Tel: 0784 38883
Email: ondarosa.nuoro@tiscali.it

Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17